Sacro Eremo Di Camaldoli

Sacro Eremo di Camaldoli monaci benedettini Camaldolesi località Camaldoli Poppi Arezzo telefono 0575-556021-556044
Dal Monastero di Camaldoli partono due ripide strade asfaltate che portano all'Eremo. Il percorso pedonale sale fra la foresta di abeti e faggi fino a 1111 m di altezza. Lungo di esso si trovano: la Cappella della Madonna della neve, quella di San Romualdo, le tre croci che si specchiano in un minuscolo laghetto scavato (prima metà del 15º secolo) per la coltura dei pesci. L'Eremo fu fondato da San Romualdo (1012) che vi edificò, insieme a pochi discepoli, cinque celle (di cui oggi ne rimangono tre) e un piccolo oratorio. Successivamente il numero delle cellule crebbe (oggi ve ne sono 20 disposte in cinque file, ognuna con il suo orticello davanti) e l'oratorio fu sostituito dalla Chiesa del Salvatore, ristrutturata nel seicento. Il solitario Eremo, fin verso la metà del secolo 11º, per opera del Beato Rodolfo, fu il centro di un vasto movimento eremitico-monastico, dal quale ebbe origine la congregazione Camaldolese che favorì, fra l'altro, la bonifica della zona, la coltura forestale e l'industria della lana. Sottoposto alle soppressioni del 1810 e 1866, come il sottostante Monastero, subì spoliazioni. La Chiesa di San Salvatore, a pianta a croce rovesciata, a facciata settecentesca ed è decorata da tele e affreschi dell'epoca. Dal Transetto si accede alla Cappella di Sant'Antonio con una pala di Andrea della Robbia, al coro dei monaci con stalli del quattrocento, all'aula capitolare (16º secolo) con una tela del pittore divisionista Andrea Mussini (1915), alla Cappella del Santissimo sacramento. Nella sacrestia vi è una tela della scuola di Guido Reni (17º secolo). La biblioteca (1620) possiede rari incunaboli, codici liturgici storici e una vasta raccolta di micro film riproducenti testi della storia della congregazione. Gli eremiti presenti vivono in altrettante celle non visitabili, mentre è aperta al pubblico la cella dell'eremita, dove visse il Santo fondatore, che consiste come le altre, di una costruzione ad un piano, con orticello antistante cinto da mura, portichetto, vestibolo, camera, studiolo, oratorio, legnaia e bagno. Nella Chiesa i monaci si raccolgono in preghiera quattro volte al giorno, possono essere presenti anche i fedeli. Incontri periodici, sotto la guida del priore, per le verifiche del cammino di fede. Animazione ecclesiale e culturale, sempre insieme con gli ospiti, le stesse del Monastero di Camaldoli, celebrate in comune. Dopo il concilio Vaticano secondo la comunità Camaldolese ha sviluppato anche qui il tradizionale impegno per l'ospitalità ecumenica e interreligiosa. L'accoglienza all'Eremo tende all'incontro personale di verifica e di orientamento. C'è anche la possibilità di autogestione per piccoli gruppi. L'ospite condivide i tempi comunitari della preghiera, del pasto e del lavoro. La piccola foresteria può ospitare circa 15 persone (uomini). I servizi sono in comune, viene chiusa alle 22. Produzione di miele, tisane, creme di bellezza, marmellate.
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