Abbazia Della Santissima Trinita

Abbazia della Santissima trinità monaci benedettini cassinesi via Badia di cava Salerno telefono 089-463922
Con l'autostrada A3 si esce al casello di Salerno e si sale lungo una tortuosa stradina che porta a Corpo di Cava, da cui si raggiunge l'Abbazia. In treno si scende alla stazione di Cava de Tirreni e si prosegue in taxi. È aperta solo il mattino ore 9.00-12. Le visite sono guidate da un monaco. L'Abbazia sorge in una valle dove scorre il selano, su di un pendio boscoso, venne fondata da San da Alferio Pappacarbone, nobile salernitano, e da Benedettino Cluniacense (1020). La sua importanza crebbe con il passare del tempo e divenne una "Cluny italiana" per il fervore e l'operosità dei suoi abati, di cui Pietro fu uno dei più importanti (1079-1123). Papi e vescovi, principi e signori ne favorirono lo sviluppo. Essa ampliò le sue proprietà, ingrandì le sue strutture, diffuse in tutto il meridione numerosi Monasteri dipendenti dall'Abbazia, istituì la congregazione cavese, divenendo così potenti sia politicamente che religiosamente. Nel 1394 fu eletta a Vescovado da Bonifacio IX. Poi iniziò un lungo periodo di decadenza con il regime delle commende. Con l'adesione alla congregazione di Santa Giustina di Padova rifiorirono la disciplina monastica, l'amore per le scienze e le arti. Nel 16º-18º secolo l'Abbazia fu rinnovata anche nelle sue strutture con la costruzione della Chiesa, del noviziato e di alcune parti del Monastero. Senza gravi danni fu la soppressione napoleonica, mentre quella romana operata dal governo italiano (1866) privò i monaci di ogni risorsa materiale. I monaci rimasti aprirono il collegio di San Benedetto (scuola media e liceo), ancora attivo, redassero il "Codex Diplomaticus Cavensis", pubblicando le più antiche pergamene dell'archivio Cavense. La Basilica (1761) è splendida di marmi policromi e affreschi, con un notevole ambone cosmatesco (12º secolo). Il capitolo ha: un sontuoso pavimento in maiolica, proveniente dal Monastero di Sant'Andrea delle Dame di Napoli; affreschi che raffigurano i fondatori delle congregazioni benedettine; stalli lignei del 1540. Il Chiostrino (11º-13º secolo) è formato da esili colonnine binate ed ha una elegante fontanella. Il museo, allestito in una splendida sala (13º secolo), espone codici miniati, dipinti e statue. Suggestivo è anche il cimitero longobardo, sottostante la Chiesa. La biblioteca contiene più di 40.000 volumi. Preziosissimo è l'archivio con 15.000 pergamene (dal 792). Le Sante Messe sono celebrate nei giorni feriali alle ore 7 e festive alle ore 8.00-12. I laici possono prendere parte alla liturgia delle ore dei monaci. Assistenza spirituale ai fedeli e soprattutto agli oblati. Si ricorda San Benedetto il 21 marzo e l'11 luglio. Si svolgono convegni di studio e mostre d'arte. Sono accolti in alcune celle, simili a quelli dei monaci, singoli (uomini) che intendano trascorrere un periodo di ricerca, di preghiera e di studio. Alcuni monaci si occupano del restauro di codici, manoscritti e libri antichi.
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